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Dettaglio Evento

Fondazione Sipario Toscana

Compagnia Mauri Sturno

OTELLO

da un’idea di Ilaria Testoni - adattamento di Glenda Ray
con Mauro Mandolini, Camillo Marcello Ciorciaro, Francesca Dinale, Ilaria Amaldi, Laurence Mazzoni
Valerio Camelin, Roberto Di Marco, Fabrizio Bordignon, Michela Giamboni
colonna sonora Ferdinando Nicci
scene Bruno Vitale
costumi femminili Cinzia Ungaro
luci Pietro Sperduti
regia Ilaria Testoni


Se Otello oggi rappresentasse la “diversità” e l’alterità sociale vittima di inganno?
“Tutto ciò che rifiutiamo e odiamo si impossessa di noi, tutto ciò che amiamo e integriamo ci rende liberi” diceva Bert Hellinger, ciò che è sconosciuto ci fa paura, ciò che è diverso ci atterrisce.
Da sempre, fino ad oggi, le culture diverse si sono scontrate, temute, spesso ripudiate. Razzismo, integrazione, diversità sono temi contemporanei, ma Shakespeare col suo Moro di Venezia, Otello, ha raccontato anche la storia del suo tempo, 400 anni fa.
“Mi sono a lungo interrogata verso quale cultura, oggi, il nostro odio ha puntato il dito” spiega Ia regista Ilaria Testoni. Così l’odio di Jago verso Otello, misto alla gelosia per l’incapacità di raggiungere il suo grado e i suoi meriti, diventa un odio feroce verso una cultura incomprensibile, ‘sconosciuta e quindi spaventosa’. E per lasciare una buona contraddizione tipica dell’animo umano, Jago - nell’opera sposato con Emilia - convive con la sua donna. La disprezza, sì, ne abusa, ma la tiene con sé”.

teatro d'attore
dagli 11 anni

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