Dettaglio Produzione
Peter
Tournèe
un progetto di Collettivo Fontana
ispirato a Peter Pan di J.M. Barrie
drammaturgia Flavio Murialdi
regia Caterina Dazzi
con Cecilia Bertozzi, Michele Eburnea, Luigi Fedele, Aurora Spreafico e Aron Tewelde
costumi Francesco Fedele
responsabile di produzione Collettivo Fontana Valeria Bocchia
artwork e grafiche gbrlstrcx
photographer e videomaker Clara Borrelli
costruzione scene Luigi Di Giorno
si ringraziano il Teatro Villa Pamphili e Scuola di Teatro Centro Internazionale La Cometa
Lo vedi quell’albero? È nuovo. È nato da poco. Non sai mai che albero diventerà, finché non lo vedi spuntare.
Il progetto si inscrive in un percorso di ricerca - avviato nel 2019 dal Collettivo Fontana, formato da attori e attrici tra i 25 e i 28 anni di età, provenienti dall'Accademia Silvio D'Amico e dalla Scuola del Piccolo di Milano - che indaga il processo di crescita in rapporto con la violenza della disillusione e della fine del sogno, o forse, dell'utopia.
Liberamente ispirato a Peter Pan di J. M. Barrie, lo spettacolo si svolge in una stazione dei treni e una tavola calda in mezzo ai binari. Un posto che si potrebbe definire speciale. I treni passano a tutte le ore e gli avventori sono tra i più diversi.
Wendy e suo fratello James sono destinati a gestire il ristorante della madre, da cui guardano il mondo ma prima di diventare grandi, scappano inseguendo una... (strana ombra)
Tutti i bambini crescono. Per la maggior parte succede e basta. Ma alcuni, i diversi, scappano. Questa è la storia di come Wendy e James fuggirono di notte, inseguendo una strana ombra, oltre la nebbia e i temporali, fino a un’isola che forse non esiste.
Peter è la storia della banda che l’abitava, e del loro capo, Peter Pan.
L’Isola Che Non C’è è una comunità selvaggia, dove c’è una sola regola: per restare non bisogna essere tristi. Il Peter del Collettivo Fontana è ambivalente e dispotico: è un passionale, un radicale, un conservativo, nel modo più̀ puro e spietato dei bambini. L’Isola appare inizialmente come un ideale fantastico di libertà ma si trasforma presto in un incubo, in una progressiva spaccatura tra aspettativa ed esperienza.
Sulla scia de Il signore delle mosche di William Golding, l’Isola diventa un mezzo per indagare le conseguenze di un’utopia.
teatro d'attore e immagini
dai 12 anni
durata 55'
Percorso drammaturgico
Il processo di scrittura di Peter Pan è stato caratterizzato dalla suddivisione in più fasi, in un tempo complessivo di circa due anni. Dopo una prima parte di analisi delle opere di Barrie -oltre che di autori come Basquiat, Golding, Zeitlin e Rovelli- c’è stata una prima stesura, allargando e incrociando la ricerca a diverse discipline. Il lavoro si è poi aperto alle parole della compagnia: abbiamo rimesso in discussione le tematiche e la struttura dell’opera tramite improvvisazioni mirate. Adoperando il testo come canovaccio abbiamo creato diverse stesure, dove anche gli attori sono diventati autori, costruendo i personaggi tramite le proprie voci e i propri corpi. Ogni fase, ogni movimento e ogni inciampo di un percorso collettivo ha concorso a dare vita alla nostra fiaba, alla nostra Isola Che Non C’è, alla nostra banda di Bambini Sperduti.
Flavio Murialdi
Note sull’ArtWork
L’artwork si ispira alla lettura che il Collettivo Fontana ha dato alla classica fiaba di Peter Pan e ne esalta i contrasti e le contraddizioni.
In un’atmosfera inquieta e oscura, gli ambienti si intrecciano in un mondo fermo ma frammentato, così come i piccoli personaggi sono scissi e frantumati. Le tante maschere di Peter Pan oscurano i volti dei bambini sperduti che risultano così strappati, cancellati, duplicati, diventando irriconoscibili e perciò sostituibili.
Gabriela Starciuc
Il Collettivo Fontana
Il Collettivo Fontana è una compagnia teatrale under 30 che porta avanti un’indagine sullo sfondamento della membrana del reale per creare regni del fantastico e del sogno. Negli anni sperimentano il teatro oltre lo spazio convenzionale, in una contaminazione di sguardi molteplici.
Il percorso comune inizia durante gli anni di studio presso la Scuola Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano e l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, ampliandosi poi con collaboratori e compagni di strada provenienti dal mondo della lirica, delle arti visive, della fotografia e della moda.
Nel 2018 mettono in scena Aspettiamo Cinque Anni di Federico García Lorca, spettacolo che indaga le dimensioni del tempo legate all’amore. Da qui, il Collettivo sviluppa tematiche-ossessioni, come l’infanzia e la violenza, che articola in spettacoli tra cui Le Serve di Jean Gent, Alice di Giulia Bartolini, La corsa di Michail Bulgakov e Non eroga metano di Andrea Giovalè.