Dettaglio Evento
Toscana Produzione Musica
Flux 2023 - Flussi di musica creativa
31 Ottobre ore 21.00
MARCO COLONNA - ALEXANDER HAWKINS "DOLPHY UNDERLINED"
clarinetto basso Marco Colonna
piano Alexander Hawkins
Quando si affronta un gigante come Eric Dolphy è facile cedere alla tentazione di una 'lectio restituta', un esercizio di stile. Per liberarsi dai pericoli di un omaggio che diventa una palude, è necessario avere - oltre alle indiscusse competenze di controllo tecnico ed interpretativo - una focalizzazione creativa che manipoli il materiale non solo per formulare una nuova versione di questo o quel brano, ma che abbia anche l'obiettivo di costruire una nuova autorialità, con punto di partenza nel songbook di Eric Dolphy. Marco Colonna e Alexander Hawkins sono indubbiamente due delle personalità delle nuove generazioni che possiedono queste qualità; e infatti, queste sono i principali strumenti tattici della loro visione filosofica della musica. Entrambi fanno parte di quel gruppo di improvvisatori liberi che hanno alle spalle una severa preparazione; e il loro approccio all'interazione, all'assolo e all'invenzione contrappuntistica si muove essenzialmente lungo gli stessi assi cartesiani del rigore accademico europeo. Sono musicisti lontani dalla ingenuità di un radicalismo storicizzato ormai settantenne, così come sono distanti da un certo lessico afroamericano altrettanto storicizzato. Colonna e Hawkins rappresentano appieno la nuova era della "ricerca consapevole", e per questo motivo credo di non sbagliarmi nel dire che hanno tenuto in considerazione una figura come Anthony Braxton, che sicuramente più di molti altri ha recepito il messaggio di Dolphy.
31 Ottobre ore 21.45
EMANUELE PARRINI QUARTET “ANIMAL FARM – LA FATTORIA DEGLI ANIMALI”
violino Emanuele Parrini
sax baritono, clarinetto basso, flauto Beppe Scardino
contrabbasso Giovanni Maier
batteria Andrea Melani
"Animal Farm” nasce sulla base di un percorso passato ma vivo, un filo interrotto con "1974 IO SO, Damn If I Know", album in cui la poetica e l'irruenza della New Thing, in particolare i contenuti politici dell'ispiratore Archie Shepp, si mescolavano con il messaggio sempre attuale degli "Scritti Corsari" di Pier Paolo Pasolini proponendo i testi de "Il Romanzo delle Stragi" e di "Acculturazione e Acculturazione". In seguito i progetti con i Dinamitri Jazz Folklore "Congo Evidence", grazie alla presenza del poeta Sadiq Bey, ed "Akendengue Suite" con l'eccezionale collaborazione di Amiri Baraka, avevano creato una sorta di continuità di rapporti con il mondo della letteratura militante. Animal Farm si pone con una doppia chiave di lettura: può essere visto come una colonna sonora dell'omonimo romanzo di George Orwell, da cui prende origine, oppure essere considerato esso stesso, in maniera autonoma, come una meditazione sul potere e sul suo esercizio a tutti i livelli.
01 Novembre ore 21.00
MALI BLUES
sassofoni Dimitri Grechi Espinoza
chitarre elettriche Gabrio Baldacci
batteria, violoncello Andrea Beninati
Forti dell’esperienza del Dinamitri Jazz Folklore che ha fatto delle radici africane del blues la propria cifra stilistica, due dei suoi elementi storici come Dimitri Grechi Espinoza e Gabrio Baldacci aprono a territori desertici e ritmi circolari una proposta musicale che vede per la prima volta la collaborazione col polistrumentista Andrea Beninati al violoncello e alla batteria. In particolare l’esperienza di Espinoza con musicisti tuareg e berberi tra i quali Tartit e Bombino, e maliani come Samba Tourè e Afel Bocoum grazie alle collaborazioni con il Festival au Désert di Timbuktù e di Firenze, rende questo progetto prima di tutto una piattaforma aperta che accoglie interventi e innesti di culture altre sia a livello compositivo che nelle occasioni live.
01 Novembre ore 21.45
ROOTS MAGIC sextet
clarinetto, clarinetto basso Alberto Popolla
flauto, sax soprano Eugenio Colombo
sax alto e baritono Errico De Fabritiis
vibrafono, percussioni Francesco Lo Cascio
contrabbasso Gianfranco Tedeschi
batteria Fabrizio Spera
La musica suonata da Roots Magic indaga e attinge alla materia poetica del Blues, il tessuto espressivo su cui fiorisce il grande continuum della musica Afro-Americana. Un flusso rigeneratore in perenne movimento fra passato, presente, e futuro. Roots Magic si inserisce così in un percorso teso ad illuminare i collegamenti tra le forme originarie del Blues rurale degli anni '20 e '30 con la molteplicità linguistica del Jazz creativo degli anni '60, '70, e oltre. Un percorso non lineare che si concretizza nell'elaborazione di un repertorio calibrato intorno all'idea di adattamento, revisione e trasformazione della lingua madre in infiniti dialetti.
02 Novembre ore 21.00
GABRIELE MITELLI - THE WORLD BEHIND THE SKIN
cornetta, sax soprano, tromba preparata, elettronica, oggetti Gabriele Mitelli
Il solo del musicista e performer bresciano the world behind the skin non è un concerto e neanche una performance ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono, il rumore, cercando di ritrovare il proprio essere nel contatto diretto con le persone, i muri e le opere, che ne determinano la struttura. Gabriele Mitelli si occupa di musica sperimentale e jazz d'avanguardia. Il suo strumento principale è la tromba, ma suona molti strumenti a fiato e sintetizzatori modulari. Ha creato installazioni sonore e performance site-specific. Da anni si dedica alla direzione artistica e alla creazione di un'agitazione culturale nel suo territorio. In po- chi anni suona in alcuni dei festival europei più importanti, affiancandosi ad esponenti della musica jazz e di confi- ne tra cui Mats Gustaffson, Anna Högberg, Mette Rasmussen, Wayne Horovitz,
Susanna Santos Silva, Elio Martusciello, Tobias Delius, Cristiano Calcagnile, Nino Locatelli, Jeff Parker, Chad Taylor, Ken Vandermark, Rob Mazurek, John Edwards, Mark Sanders, Pasquale Mirra, Alexander Hawkins, Chris Speed, Gianluca Petrella, Ralph Alessi; inoltre collabora stabilmen- te con Cristina Donà, cantautrice e interprete tra le più apprezzate nel Pop.
02 Novembre ore 21.45
NILS PETTER MOLVÆR TRIO
tromba Nils Petter Molvær
basso Jo Bergen Myhre
batteria Erland Dahlen
Nils Petter Molvær è un trombettista, compositore e produttore norvegese. In lui convivono jazz, ambient, house, elettronica, oltre a elementi di musica hip hop, rock e pop . Con la sua tromba è capace di rimodellare gli stili creando un suono unico che rimanda a paesaggi sonori di profonda intensità. Da subito ha abbracciato sia la musica acustica che quella elettronica rendendolo presto un musicista molto richiesto ad Oslo. Con la formazione Masqualero, Nils Petter Molvaer è stato accolto da Manfred Eicher nella sua etichetta ECM. Per la ECM Molvaer ha anche registrato sessioni in studio classiche con artisti come Robyn Schulkowsky, Marilyn Mazur, Jon Balke’s Oslo 13 e Sidsel Endresen. Ma voleva fare qualcosa di diverso, sia in termini di composizione che di tecnica della tromba. Quella di Molvaer è una tromba in grado di catturare sia le calotte polari che la sabbia del deserto. Capace di portare alla memoria folle impetuose e totale solitudine. Molvaer ha un suo suono estremamente individuale, influenzato tanto dalla poesia della natura scandinava quanto dal calcolo elettronico. In lui inoltre sono vive le influenze di Miles Davis e Jon Hassell. Ma più di ogni altra cosa, Molvaer ha se stesso. Ascoltandolo suonare, è facile dimenticare che il suo strumento è una tromba.
03 Novembre ore 21.00
ANAIS DRAGO "MINOTAURI"
violini, voce, composizioni Anais Drago
Con Minotauri, titolo del programma da concerto in solo, la violinista Anais Drago prosegue la ricerca in solitaria intrapresa con l’album Solitudo, edito da CAM Jazz nel 2021: un disco in solo che sorprende per la pluralità di voci, un elogio alla solitudine che si nutre di bellezza. In Minotauri, restano l’alternanza dei violini (acustico ed elettrico, entrambi soggetti a manipolazione elettronica), la ricerca di un’espressività timbrica del tutto personale, ma il focus si sposta sulla narrazione di vere e proprie storie di solitudine, tramite un attento utilizzo del materiale musicale, talvolta essenziale e minimalista, talvolta ricco e variopinto nella sostanza e nello sviluppo, interamente frutto della penna e dell’improvvisazione della Drago. L’utilizzo della voce, usata per cantare e declamare, funge ora da narratore impersonale (come in Minotauros, rilettura in musica dell’omonimo romanzo di Friedrich Dürrenmatt) ora da narratore in prima persona (come in Firma Mentis, suite musicale che contiene un monologo tratto dalle Cosmicomiche di Italo Calvino). I Minotauri di Anais Drago rappresentano le nostre solitudini, raccontate attraverso personaggi che appartengono a immaginari diversissimi e apparentemente incompatibili tra loro, ma nei quali risulta difficile non immedesimarsi.
03 Novembre ore 21.45
DUO ERNST REIJSEGER e MARIO FORTE
violoncello Ernst Reijseger
violino, viola d’amore Mario Forte
Questo concerto è un inedito incontro musicale tra Ernst Reijseger, geniale violoncellista e esploratore di generi musicali e forme artistiche: dalla iniziale formazione classica, all’improvvisazione libera, e alla collaborazione con il celebre regista Werner Herzog, in duo con un suo spirito affine: il violinista Mario Forte, che ha viaggiato per il mondo per tutta la sua vita, assorbendo influenze musicali da ogni parte, e che, in questo progetto, insieme a Reijseger esplora tutto, dal barocco al jazz all’americana. È a New York che Mario Forte sente parlare per la prima volta di Ernst Reijseger, dai musicisti di John Zorn con cui il violinista franco-italiano ha avviato numerose collaborazioni, al suo debutto sulla scena musicale della East-Cost . Ernst Reijseger ha già registrato dozzine di album con questa comunità d'avanguardia negli ultimi 30 anni. Mario Forte ed Ernst Reijseger esplorano molte estetiche musicali. Dal jazz rivisitato alla musica barocca, passando per la musica d'avanguardia, americana e minimalista, la musica classica e quella contemporanea, per non parlare di forme totalmente inclassificabili, questi insaziabili musicisti sperimentano tutto alla ricerca dell'assoluto. La loro comune visione della musica, l'approccio dell'animo umano, il bisogno di universalità e spiritualità, li porta ad ispirarsi alla musica sacra per sviluppare il proprio linguaggio. Tutti questi elementi comuni li hanno spinti a formare questo duo che già delinea un territorio di universalità. Ernst Reijseger è un violoncellista e compositore inclassificabile. Si trova al crocevia tra musica contemporanea, free jazz, avanguardia e musica improvvisata. Molto presente sulla scena jazz newyorkese ed europea da 30 anni, ha al suo attivo più di 50 album, centinaia di collaborazioni con tra gli altri John Zorn, Louis Sclavis, Jim Black, Michael Moore e Mark Feldman. Ernst Reijseger è noto anche per aver composto la musica per 8 film del regista Werner Herzog. Reijseger è stato partner creativo di poeti, ballerini, attori, pittori, scultori, fotografi e registi. Ha realizzato colonne sonore per film e numerosi documentari. Nel 2017, ha scritto ed eseguito la sua musica per l'Amleto di Shakespeare (con Oscar Isaac, Keegan Michael Key e Gayle Rankin, diretto da Sam Gold) al Public Theatre di New York. Per più di un decennio, Reijseger è stato associato al trio Reijseger/Fraanje/Sylla. I suoi concerti da solista consistono in sue composizioni personali e improvvisazioni. Mario Forte è un violinista e compositore franco-italiano, diplomato al Conservatorio di Parigi, che dopo diversi anni di attività concertistica, direzionale e didattica in Europa, si è affermato sulla scena newyorkese nel 2016. Primo premio al Concorso Internazionale di Violino Zbigniew Seifert , Mario Forte ha al suo attivo sia una formazione accademica classica che numerose collaborazioni in mondi musicali molto diversi. Potremmo vederlo accanto a Jose-Luis Monton del Flamenco andaluso, con gli Gnaoua del Marocco, ma anche con Richard Bona, Mark Feldman, Sergio Krakowski, Matt Hollenberg, John Zorn e gli improvvisatori della scena newyorkese.
04 Novembre ore 21.00
ANOKHI3
batteria, percussioni, composizioni Cristiano Calcagnile
pianoforte Giorgio Pacorig
contrabbasso Gabriele Evangelista
Da una profonda passione per il piano trio Cristiano Calcagnile, dopo la lunga esperienza con il trio CHANT, con il quale ha pubblicato 2 dischi (CHANT – Caligola records 2001 e “Ma io ch’in questa lingua” – AUAND 2010), definisce un nuovo percorso espressivo legato al rapporto tra scrittura e improvvisazione. ANOKHI riprende così il cammino con Giorgio Pacorig al pianoforte e Gabriele Evangelista al contrabbasso, proiettando lo sguardo su un “nuovo” e personale senso della forma e del linguaggio.
04 Novembre ore 21.45
ME'TA QUARTET RELOADED
pianoforte e fisarmonica Antonello Salis
sax alto Sandro Satta
contrabbasso e voce Riccardo Lay
batteria Fabrizio Sferra
Un incontro storico riattualizzato appositamente dal Centro di Produzione Insulae Lab dopo venti anni di assenza dalle scene nazionali e internazionali e un omaggio ai cinquant’anni di carriera del pianista e fisarmonicista Antonello Salis, uno degli artisti più influenti della scena jazzistica internazionale con il contributo di amici scelti che hanno condiviso il suo percorso degli ultimi decenni. Il Meta Quartet è un progetto condiviso che si avvale di due musicisti di origini sarde come Riccardo Lai e Sandro Satta, compagni di musica e di vita, e del batterista Fabrizio Sferra, uno dei più creativi artisti italiani.