Città del Teatro
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Hombre Collettivo

Casa nostra

La Scuola va a Teatro

regia Riccardo Reina
con Angela Forti, Agata Garbuio, Aron Tewelde


Ciò che ci illudiamo di combattere fuori di noi, è già dentro di noi,
dentro la quotidianità della nostra vita, anche se non ne siamo consapevoli.
Roberto Scarpinato

23 settembre 2021: la sentenza della Corte d'Assise di Palermo sul processo Stato-Mafia riporta alla superficie della nostra memoria affastellata di immagini un pezzo di passato. Un pezzo di passato che, per quanto recente, è già diventato storia. Un pezzo di storia che, per quanto decisivo, rischia già di cadere nell'oblio, con tutti i suoi paradossi e le sue contraddizioni. Un pezzo fondamentale per capire il puzzle del nostro presente. Un pezzo che si è tentato in tutti i modi di nascondere, alterare, ignorare: un pezzo mancante.

Casa Nostra non è solo un titolo: Nostra è la Casa che ci troviamo ad abitare, con tutto ciò che contiene. Nostra, che lo vogliamo o no, è quella Strana Cosa che abbiamo ereditato dagli inquilini precedenti. Nostra è la stanza dei giochi dove siamo stati finora rinchiusi, dove i bambini vengono lasciati mentre i “grandi” si occupano delle cose serie, quelle cose che è meglio che i bambini non sentano e non vedano.

Note
Casa Nostra vuole indagare la storia recente d'Italia, prendendo come riferimento gli anni della Trattativa Stato-Mafia (anche alla luce della recente cronaca giudiziaria) e cercando di ripercorrere i fatidici anni compresi tra il 1990 e il 1994, determinanti rispetto alla comprensione del presente del nostro Paese. Lo spettacolo si rivolge in modo trasversale a tutti - assumendo, così, significazioni molto diverse a seconda della generazione di riferimento - ma in primo luogo ai giovani, tentando di raggiungerli con un linguaggio fatto di immagini e simboli, che possa intercettare la simultaneità e la multimedialità cui le nuove generazioni sono abituate. Casa Nostra nasce dalla ricerca sull’ intersezione tra teatro d’oggetti e teatro civile, nel tentativo di affrontare in modo alternativo e non scontato tematiche fondamentali e quanto mai attuali relative alla dimensione storica e politica. L’obiettivo è quello di coniugare una drammaturgia per immagini a una componente quasi documentaria, o d’inchiesta, cercando di raccontare un pezzo recente e cruciale della storia italiana rinunciando all’uso della parola in scena ma tramite l’uso performativo dei giocattoli e tramite la giustapposizione significante delle parole altrui. La dinamica scenica si impernia su tre personaggi/animatori che, rinchiusi in una metaforica “stanza dei giochi”, ripercorrono dinamiche e eventi animando, appunto, i giocattoli e interagendo con essi attraverso i codici del teatro d’oggetti e del teatro immagine.La ricerca in ambito visuale si estende anche alla tecnica del video e ai rapporti tra micro e macro, da una parte con l’impiego documentale delle testimonianze di cronaca, dall’altra con l’utilizzo di riprese e proiezioni in diretta in grado di amplificare il potere evocativo degli oggetti.

Vincitore ex aequo Premio Scenario Infanzia 2020
Premio della Critica Direction Under30 2021
Spettacolo selezionato dal progetto Generazione – Network Risonanze

teatro d’oggetti
dai 14 ai 18 anni
durata 50’
sala piccola

Orari di programmazione:
La Scuola va a Teatro
La Scuola va a Teatro
 

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